Poche settimane fa “Occupy Wall Street” ha “festeggiato” i suoi sei mesi di vita. Il movimento nato a New York con l’occupazione di Zuccoti Park.
Loro sono la continuazione americana di quel grande movimento globale degli indignados che, nel 2011, ha portato sulla scena planetaria la contestazione dei giovani, e non solo, nei confronti delle grandi ingiustizie economiche e politiche.
Il 2011 è stato l’anno della grande recessione. Così come all’inizio del secolo scorso, il ’29, Wall Street è stato l’epicentro della crisi. Ed è proprio nel cuore dell’impero della speculazione mondiale che nasce il movimento di contestazione al “grande freddo” della crisi. Riccardo Staglianò, un bravo giornalista di Repubblica, con questo reportage, frutto di una settimana vissuta all’interno del movimento, ci porta a rivivere le azioni, veri e propri blitz, i valori di Occupy Wall Street. Pubblicato dalla casa editrice Chiarelettere sono 150 intense pagine che si leggono di un fiato.
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