Giuseppe Dossetti, profeta della democrazia. Intervista a Roberto Di Giovan Paolo

Il prossimo 13 febbraio cade il centenario della nascita di Giuseppe Dossetti. Ne parliamo con il senatore Roberto Di Giovan Paolo, autore del libro “Dossetti, il dovere della Politica” (Ed. Nutrimenti, Roma 2013, pagg. 190)

Senatore, in questi giorni si celebrano i 100 anni della nascita di Giuseppe Dossetti. Dossetti è stato un padre costituente (insieme La Pira, Moro e Lazzati), un  padre della Chiesa contemporanea (importante è stata la sua partecipazione, al    seguito di Lercaro, al Concilio Vaticano II). Insomma una  figura con cui sia i cattolici  che i laici dovranno ancora fare i conti. Lei nel suo “libro – manifesto” afferma  che ancora i “cattolici democratici” non possono non dirsi “dossettiani”. In che senso?

La mia è ovviamente una provocazione culturale. E non la riferisco solo ai cattolici. Penso per esempio al fatto che nelle primarie del Partito Democratico su cinque candidati  ben 4 hanno parlato di un loro Pantheon fatto di 5 cattolici su 8 figure evocate:Papa Giovanni XXIII,un quasi Papa come il Cardinal Martini,e ben tre democratici cristiani,De Gasperi e due esponenti della sinistra Dc come “Albertino” Marcora e Tina Anselmi.

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