La rivoluzione “solitaria” di Papa Francesco. Intervista a Marco Politi

UnknownL’elezione di Papa Francesco al soglio pontificio è stato, sicuramente, l’evento più significativo di questo anno 2013. Una vera rivoluzione sta avvenendo nella Chiesa Cattolica. Facciamo con Marco Politi, vaticanista del “Fatto Quotidiano” un primo, provvisorio, bilancio su questa “rivoluzione” in atto nella Chiesa Cattolica.

Politi, grande è l’entusiasmo popolare che circonda Papa Francesco . Questo è favorito anche dalla sua capacità di comunicazione. La sensazione però è che sia un Papa solo. Su quali forze può contare Francesco?

L’entusiasmo popolare per Francesco, che tra l’altro coinvolge anche gli ambienti di altre religioni, e anche agnostici e atei, consiste anche nel fatto che il Papa presenta una Chiesa non burocratica, ma che accompagna uomini e donne nella loro fragilità e nelle difficoltà dell’esistenza, in questo senso il Papa si muove come discepolo di Cristo. Contemporaneamente il Papa ha iniziato una rivoluzione nella fisionomia del Vaticano, perché il Papa ritiene che la Curia non vada soltanto resa efficiente, ma vada cambiata come strumento, non solo al servizio dei pontefici, ma dell’episcopato mondiale. Il Papa vuole realizzare il principio di collegialità sancito dal Concilio Vaticano II, secondo cui la Chiesa universale non è governata da un sovrano solitario, ma dal Papa con l’insieme dei Vescovi. Infatti il Papa ha già creato un organismo consultivo, rappresentativo di tutte le realtà mondiali, quello degli otto cardinali. Però a tutt’oggi non si vede, non è visibile, non è attivo nel mondo ecclesiastico un “partito” di Bergoglio, che lo appoggi e gli episcopati nazionali finora sono molto inerti. Continua a leggere