Un libro duro, curato da due bravi giovani giornalisti d’inchiesta (Andreina Baccaro, tra l’altro, ha vinto il premio di giornalismo “Ilaria Alpi”), che ci porta nell’inferno ambientale italiano: da Taranto a Napoli, da Rosignano a Brescia, passando per il Lazio e la Sicilia, senza dimenticare Porto Marghera.
Un vero e proprio atto di accusa nei confronti della cultura “industrialista” italiana (ovvero dell’Industrialismo fine a se stesso).
Il volume, dunque, “non è tanto una controstoria dello sviluppo industriale italiano, ne è piuttosto la storia narrata dal versante che, per tutta un’epoca, è stato rimosso e negato”. Ne libro sono analizzati i costi umani e ambientali settore per settore e sito per sito come detto sopra che riguarda tutto il territorio italiano.
In Italia vi sono 57 siti di interesse nazionale (i cosidetti Sin) definiti in relazione alla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, all’impatto ambientale sull’area circostante in termini di rischio sanitario, ecologico e di pregiudizio dei beni culturali e ambientali. Di questi, 44 sono aree industriali, come Taranto, Gela, Priolo, Bagnoli, Marghera, Porto Torres, Sulcis. Complessivamente, insieme ai siti potenzialmente inquinati di competenza regionale, rappresentano il 3% dell’Italia, una estensione enorme che coinvolge 6 milioni di persone. Senza contare, poi, le innumerevoli vittime del Biocidio.
Ne esce fuori, dall’analisi del libro, un panorama desolato. Il così detto “miracolo” italiano è stato in realtà un disastro. Il miracolo italiano ha un lato “oscuro”: dietro la facciata del benessere e del lavoro per tutti, ha nascosto una realtà fatta di scorie e rifiuti tossici, di diossine e di benzoapirene, piombo e arsenico. Insomma uno sviluppo che ha creato la crescita esponenziale di malattie cronico-generative (dai tumori alle malattie cardiocircolatorie, da quelle neurodegenerative al sistema immunitario). Insomma il “virus del benessere” ha colpito duro nel nostro Paese.
Il libro ci impone una riflessione radicale sul senso dello sviluppo italiano e ci offre quel carico di memoria necessario per cambiare la visone globale del nostro Paese.
Andreina Baccaro-Antonio Musella (a cura di), Il Paese dei Veleni. Biocidio, viaggio nell’Italia contaminata, Ed. Ruond Robin, Roma 2013,
pagg. 115, € 13,00
(dalla Rivista AREL 1/2014 numero interamente dedicato alla parola Progresso. Con scritti , tra gli altri, di Andreatta, Bassu, Caroppo, Colimberti, Gratteri, Toso, Treu)