“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”
Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura
IL LIBRO
Siamo un Paese di Abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta del bravissimo Roberto Ippolito, uscito ieri in libreria, e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani. L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia: panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi.
A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.
Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.
Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.
L’AUTORE
Roberto Ippolito è un giornalista e scrittore. Autore dei bestseller EVASORI (Bompiani), IL BEL PAESE MALTRATTATO (Bompiani) e IGNORANTI (Chiarelettere). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss. www.robertoippolito.it
Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo un estratto del libro.
Di dentisti non abilitati a svolgere la professione ce ne sono così tanti che è possibile trovarne più di uno all’interno dello stesso nucleo familiare. I finanzieri della compagnia di Borgomanero, in provincia di Novara, scoprono all’inizio di marzo 2014 padre e figlio privi dei requisiti professionali e della laurea necessaria che condividono lo stesso studio odontoiatrico abusivo.
Il falso studio, sequestrato, dispone di veri strumenti e apparecchiature. Ed è frequentato da veri clienti, oltre ottanta quelli individuati, che sopportano vere estrazioni. Padre e figlio, pur non essendo abilitati, somministrano anestesie locali, fissano protesi e capsule, effettuano devitalizzazioni. E mettono in tasca tanti soldi veri dei quali i carabinieri ricostruiscono il cammino con impegnative indagini bancarie.
Una quindicina di giorni prima, due pazienti in attesa del proprio turno sono presenti all’arrivo della polizia in un altro studio dentistico abusivo, a Forio, sull’isola di Ischia. Uno di loro mostra agli agenti un preventivo di 2000 euro per la sostituzione della protesi dell’arcata dentale superiore. Il dentista ha 51 anni e non ha mai ottenuto l’abilitazione alla professione.
Di anni ne ha 66 un romano che ne ha trascorsi ostinatamente quasi quaranta da dentista benché privo della laurea necessaria. Non perde la sua determinazione nello svolgere indebitamente l’attività neanche dopo le due condanne del 1974 e del 1997 per esercizio abusivo della professione. Continua imperterrito a ricevere pazienti nel suo studio con la targa sulla porta, vicino l’Eur.
Ma un intervento non riuscito e la successiva infiammazione «endo-parodontale con fistolizzazione vestibolare» provocano la denuncia di una donna. E la condanna del dentista abusivo in primo grado, il 3 maggio 2014, a quattro mesi di reclusione e 5000 euro di multa.
A volte è il (vero) dentista a consentire in uno studio non in regola a un odontotecnico di andare molto oltre i propri compiti previsti. Il dentista autentico compiacente di Argenta, nel Ferrarese, può essere più che soddisfatto dell’odontotecnico all’opera nel suo studio: dalle indagini della finanza di Comacchio risulta che i suoi pazienti sono almeno un centinaio. Una delle quali, nel momento dell’intervento dei militari, nell’ottobre 2013, è a bocca aperta per le cure in corso. E resta a bocca aperta rendendosi conto della mancata qualificazione di chi sta armeggiando con i suoi denti.
Nel 2012 i dentisti abusivi denunciati sono 181 e i medici 476, per un totale di 657. Nel 2013 sono rispettivamente 269 e 334, per un totale di 603: quasi ogni giorno, dunque, vengono scoperti un dentista e un medico. E nel 2014 si registra un ulteriore peggioramento. È possibile stimare l’esistenza di 15.000 dentisti abusivi. Al Nord la metà.
Roberto Ippolito, Abusivi.La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani, Ed. Chiarelettere, Milano 2014, pagg.16, € 13.00