“Renzi? Ha stravinto. Così chiude la transizione italiana”. Intervista a Alessandro De Angelis

k0ek8z1jj8f2imx86oq0“Ma dai, ancora a parlare di commi e di cammino delle riforme. Andiamo al punto: Renzi ha vinto, stravinto. È il dominus del nuovo sistema politico. Punto”. Alessandro De Angelis, giornalista dell’HuffPost ha il pregio della chiarezza. E anche il gusto della provocazione. A telefono gli chiedi come vede il cammino delle riforme, lui scherza: “Non vorrai mica parlare di emendamenti. Lo sai, mi piace andare all’essenziale”.

E quale sarebbe l’essenziale, che la minoranza ha perso?

Questa non mi pare neanche una notizia. L’alternativa a Renzi non c’era e non c’è. Meglio di chiunque altro li ha descritti Crozza: sembrano chihuahua doppiati da orsi. Tu li senti ringhiare nel bosco e ti spaventi. Poi li vedi spuntare e dici: Ma vaffa…. Ecco, hanno ceduto su tutto: sui licenziamenti collettivi, sulla scuola, non hanno detto una parola sugli “impresentabili” nelle liste del Pd. Non c’è da stupirsi se, sulle riforme, sono passati dal denunciare la torsione autoritaria ad acconciarsi su un comma. Per poi farsi pure sfottere da Verdini.

Sei molto severo.

E ora vedrai ringhieranno sulla Tasi per poi votare tutto. È una sinistra che  fa un po’ di testimonianza, ma che non al paese dice poco.

Torniamo all’essenziale che dicevi.

Ecco, l’essenziale è che Renzi ha vinto, stravinto. Lo dico da osservatore: può piacere o no, e secondo me tutto l’impianto delle riforme è pasticciato, ma per la prima volta si sta chiudendo la transizione italiana. Ci provarono D’Alema, Veltroni, tutti, e andò male perché Berlusconi allora era vivo, mica come oggi. Ora, per la prima volta, c’è un nuovo sistema politico all’orizzonte di cui Renzi è artefice e dominus. Ha la legge elettorale, ha la riforma del Senato, a ottobre del prossimo anno incasserà il referendum. È chiaro che a questo punto avrà tutto l’interesse ad andare al voto in primavera.

Senza congresso del Pd.

Può farlo o no, ma a quel punto non è un congresso. È un plebiscito, un secondo referendum dopo quello costituzionale. Tieni conto che il segretario del Pd è il candidato premier. Chi è che a quel punto sfida il premier che ha fatto le riforme. Suvvia, per questo ti dico che è il dominus di un nuovo sistema politico: al centro il partito della Nazione, attorno le opposizioni quasi anti-sistema: Cinque stelle da un lato, Lega dall’altro. Con Forza Italia terra di conquista. E infatti ora fa la Tasi…

Spiegati meglio.

Incassata la cornice istituzionale del nuovo sistema politico, ora Renzi è impegnato a costruirne il blocco sociale. Fa la Tasi, l’Ires, tutti provvedimenti per conquistare quello che fu l’elettorato di Forza Italia. Mica ha proposto di abbassare le tasse sul lavoro. Berlusconi con l’abolizione della tassa sulla prima casa ci vinse le elezioni. E Renzi sa bene che è una misura di grande consenso politico. Quanto serva alla crescita è un’altro discorso.

E secondo te quanto serve? Il suo messaggio sull’economia è persuasivo?

Secondo me la Tasi serve a fare voti più che alla ripresa. Del resto è stata già abolita e sono usciti studi a riguardo che dimostrano questo. Sull’economia? Sai, il paese ha ripreso a crescere, anche se poco e sotto la media europea. E questo giova al governo. Il paese dice “eppur qualcosa di muove”, c’è un governo che fa qualcosa, mica dice che è merito di Draghi e del quantitative easing.  Per questo credo che, da abile surfista, Renzi sfrutterà l’onda puntando al voto nel 2017.

Tu parli di partito della Nazione. Il l ministro Boschi ha affermato che l’alleanza con Verdini è “Fantascienza” e lo stesso Verdini a Skytg24 ha affermato “che con il PD non ha nulla a che fare” e che non vuole entrare in quel partito.

Che non entri nel Pd è ovvio. Ma non è questo il punto. Verdini ha votato le riforme, voterà la Tasi e la riforma della giustizia. Si muove da alleato e Renzi lo ha coperto e sdoganato. Non è solo un fatto tattico, perché gli serve per piegare la minoranza. Verdini è il simbolo della mutazione genetica, da partito riformista a partito della Nazione. Perché nessuno dice che non sarà mai un alleato alle amministrative? Perché si ostenta una complicità con uno dei volti più discutibili della stagione berlusconiana?

Perché?

Perché il paradigma è vincere, non cambiare. Per vincere, come dice Giachetti, i voti non “puzzano”. Se invece vuoi fare la rivoluzione democratica devi dire che alcuni voti “puzzano”… Hai visto il bel programma di Iacona, sul partito della Nazione. In Sicilia, per dirne una, quelli che stavano con Cuffaro sono entrati nel Pd mentre escono quelli che si iscrissero con Berlinguer. Sai cosa mi ha colpito? Che quelli di Cuffaro dicevano: “Entro nel Pd perché ora è il partito di Renzi ed assomiglia a me. Non sono io che ho cambiato idea è il Pd che è cambiato”.

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