“Bergoglio lo sa. Alcune volte ne ha parlato in privato. Altre volte lo ha lasciato intendere in pubblico. Dentro e fuori la Chiesa ci sono ostacoli, resistenze, lotte. I serpenti si annidano negli ambienti curiali come nei centri di potere internazionali”. In questo libro-inchiesta ( i nemici di Francesco, pagg. 312 euro 19,00. Edizioni Piemme) , appena uscito in libreria, il giornalista di Avvenire, Nello Scavo, ci fa conoscere dove sono e chi sono i nemici di Papa Francesco. Ne parliamo, in questa in intervista, con l’autore.
Il suo è un libro forte. Passa in rassegna tutti gli oppositori di Papa Francesco, e, francamente, non c’è da stare allegri. Anzi il libro afferma nel “prologo” che Francesco “rischia la vita”. Perché? Quanto rischia Papa Francesco?
Ogni pontefice ha rischiato la vita. Paolo VI fu accoltellato nelle Filippine, Giovanni Paolo II fu ferito in Piazza San Pietro, Benedetto XVI in almeno un paio di occasioni ha rischiato di essere aggredito da una donna sottoposta a cure psichiatriche. Adesso ci sono anche l’Isis e altre sigle del fondamentalismo. In ogni caso credo che, come sostengo e cerco di dimostrare nel libro, siano più forti le aggressioni ideologiche o le azioni di disturbo all’apostolato di Bergoglio. E proprio mentre si guarda alle ostilità interne alla chiesa, credo invece sia necessario non trascurare la frontiera esterna, quella di gruppi di interesse e agglomerati di potere che si sentono smascherati dalla parole di Bergoglio.
Lei, nel libro, fa un lungo elenco di oppositori e nemici di Francesco: “Potentati finanziari, multinazionali, mafie, terroristi islamici, trafficanti di armi, prelati arruffoni”. E, in questi giorni lo si è visto durante il Sinodo, Francesco ha nemici anche all’interno delle mure vaticane….
Credo che si stia assistendo a due sinodi. Quello reale e quello dei giornali. Non voglio iscrivermi al partito dei complottisti né di quanti raccontano i lavori dei sinodali come fosse un derby di provincia. Ci sono naturalmente espressioni di dissenso, ma questo di per sé non è un’offesa. Il problema, semmai, sono i tentativi di disturbare i lavori con notizie fuorvianti o con il tentativo, da parte di alcuni ambienti intellettuali e giornalistici, di strumentalizzare anche chi, in buona coscienza, esprime opinioni differenti da quelle del Papa.
Non mancano neppure i Servizi Segreti. Che “compiti” hanno?
Gli 007 monitorano ovunque l’operato della Chiesa. E Bergoglio non ha fatto eccezione. Sin dagli anni argentini la Cia regolarmente trasmetteva dispacci sulle mosse dell’allora arcivescovo di Buenos Aires, arrivando a preconizzarne l’elezione già nel conclave del 2005. Dalla lettura di quei report, e da altri redatti da una potente agenzia di intelligence privata chiamata Stratfor, si intuisce la preoccupazione per una figura, come quella di Francesco, che può mettere in discussione i rapporti di forza nelle relazioni internazionali. Ma il papa, come ha dimostrato il capolavoro diplomatico di Cuba, ha dimostrato che il suo intento non è quello di dividere, ma semmai quello di costruire ponti e nuove alleanze improntate alla cooperazione tra i popoli.
Quali sono negli Usa i nemici del Papa?
Le ali estreme del partito repubblicano e gli ultraconservatori del Tea Party non risparmiano critiche a Francesco, soprattutto sul piano della critica economica e delle denunce per la difesa della terra. Un papa che dice che “questa economia uccide” e che insiste nel richiamare ciascuno alla salvaguardia del creato, risulta naturalmente scomodo a chi grazie proprio a questo sistema economico ha costruito ricchezze e spazi di potere, anche a costo di aumentare il numero dei poveri e depredare il pianeta.
E tra le Multinazionali e i potentati finanziari?
Il primo colpo lo ha battuto nel 2013 un economista di JP Morgan, poi sono arrivati giornali economici e gruppi di pressione i quali, come scrivo nel libro, si sono dati come scopo quello di screditare Francesco per difendere i propri interessi.
Con il “Giubileo della Misericordia” Bergoglio può diventare, come diceva prima, un obiettivo per gruppi terroristici come l’Isis. C’è paura?
Non credo che ci sia paura. Il Giubileo, come anche nel 2000, è una vetrina per gesti dal forte impatto mediatico, ma il livello di sicurezza di cui godono il papa e i fedeli hanno dimostrato di funzionare senza sbavature.
Ultima domanda: Cosa temono di Bergoglio i suoi nemici?
Il Papa ripete che il diavolo entra spesso attraverso il portafoglio. Potere e denaro sono certamente le “ricchezze” che “I nemici di Francesco” non vogliono perdere.