La rete suprematista che inneggia alla guerra razziale. Intervista a Giovanni Tizian

Giovanni Tizian (LaPresse)

Giovanni Tizian (LaPresse)

La strage avvenuta pochi giorni fa in Germania, ad Hanau, dove sono morte undici persone e quattro sono rimaste ferite, aveva una matrice politica di estrema destra ed è stata compiuta sotto la spinta dell’odio xenofobo. L’attentatore Tobias Rathien, 43 anni, un lupo solitario dalle tendenze paranoiche, che in un messaggio, folle e criminale, lasciato su Internet , aveva espresso opinioni di estrema destra dove si affermava che “c’è bisogno di sterminare le popolazioni che non si riescono a espellere dalla Germania”. Ma non c’è solo la Germania ad essere teatro macabro di questi folli. Anche in Italia abbiamo avuto, negli anni scorsi, lupi solitari autori di stragi a sfondo razziale. Così come vanno ricordati i gravi episodi di antisemitismo e xenofobia avvenuti, nelle settimane scorse, nel nostro Paese. Ma dove si alimentano questi Lupi solitari? Quali sono i gruppi suprematisti che operano su Internet alla ricerca di Lupi solitari? Com’ è la situazione in Italia? Lo abbiamo chiesto, in questa intervista, a Giovanni Tizian. Giovanni Tizian è giornalista d’inchiesta del settimanale l’Espresso.

Giovanni, sull’Espresso di qualche giorno fa è uscita la tua inchiesta sulla “rete dei suprematisti”. Ovvero dei gruppi neonazifascisti che inneggiano alla violenza razziale e alla xenofobia nei confronti di cittadini ebrei e immigrati. Innanzi tutto puoi spiegare cos’è il “suprematismo”: Dove nasce e chi è il suo “ideologo”?
Il suprematismo è un’ideologia che si basa sul razzismo. Sull’idea che la razza bianca sia superiore alle altre. Il suprematismo recluta militanti trai movimento neonazisti e neofascisti. Giovani militanti che vogliono passare all’azione e che non si riconoscono più nei movimenti o partiti dell’estrema destra tradizionale. Il suprematismo ha avuto molti ideologi soprattutto negli Stati Uniti. Già il Ku Klux Klan affondava le sue radici nel suprematismo. Oggi uno dei più quotati nel mondo giovanile di questa marea nera è l’americano James Mason.

C’è un legame tra propaganda sovranista e suprematisti?
Entrambi chiedono frontiere chiuse, muri che dividono culture e paesi. La differenza sta nell’istituzionalizzazione dei sovranisti, ormai partii di governo o di opposizione, mentre i movimenti suprematisti restano nel sottobosco dell’estrema destra. I sovranisti raccolgono il consenso nei campi in cui i suprematisti fomentano l’odio.

Secondo te il livello della violenza politica a destra è alimentata da un clima politico di guerra all’immigrazione?
Non lo dico io, ma i fatti. In Italia Luca Traini ha ferito a colpi di pistola sei migranti africani a Macerata per vendicare una ragazza uccisa brutalmente da spacciatori stranieri. Traini era un leghista e ancor prima un neofascista.

Grazie alla tua inchiesta sappiamo che il web è lo strumento prediletto per alimentare questo veleno ideologico. Quali sono gli strumenti che vengono usati per fare propaganda?
Forum di discussione privati e chat su Telegram. Ma anche social network come VKontakte, piattaforma che ha ricevuto iscrizioni dei gruppi neofascisti espulsi da Facebook.

Tu hai scoperto i gruppi neonazifascisti che propagandano odio e inneggiano alla violenza. Esiste una rete internazionale?
Esiste un network ma molto più fluido rispetto ai movimenti classici. Gruppi che si autofomentano sul web e si preparano all’azione individuale nei vari territori.

Qual è il più pericoloso dei gruppi?
Atomwaffen Division: ritenuta dall’Fbi uno dei gruppi suprematisti più pericolosi che si sta espandendo anche in Europa.

Hai affermato che il loro modello organizzativo è simile a quello dell’isis. In che senso?
Le azioni le compiono i cosiddetti lupi solitari. Ma questo era già accaduto in Norvegia con Brevik, che uccise 77 persone con una vera e propria azione militare. Luca Traini, un altro lupo solitario. E poi Brenton Tarrant, l’attentatore della Nuova Zelanda che sul fucile aveva scritto il nome di Traini, quasi a omaggiare la sua azione terroristica.

Sul piano “sociologico” : chi è che frequenta queste chat?
Giovani soprattutto. Studenti e lavoratori. Con una convinzione politica nettamente nazi-fascista.

In Italia qual è la situazione?
L’Italia come la Germania corre un rischio grosso. I suprematisti, lupi solitari, hanno già colpito due volte: nel 2011 e nel 2018. Più cresce l’odio più qualcuno di loro matura la convinzione che la vendetta contro ebrei o immigrati sia l’unica strada. Inoltre ci sono molti italiani che su Telegram si sono improvvisati ideologi e professano la rivoluzione immediata, per “purificare la società dalla razze non bianche”.

Ultima domanda: come sta reagendo la politica di fronte a questo fenomeno del suprematismo?
Minimizza, soprattuto la destra sovranista. Del resto sul piano ideologico il collante è la xenofobia.