
Franco Marini (GettyImages)
Questa mattina è morto Franco Marini. Politico e sindacalista, aveva 87 anni. Segretario generale della Cisl, poi presidente del Senato e poi ministro del Lavoro, segretario del Partito popolare italiano ed europarlamentare. Marini è morto per complicazioni legate al Covid.
A inizio gennaio era risultato positivo al coronavirus e ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti. La notizia della scomparsa è stata data con un tweet da un altro esponente di lungo corso dei Popolari, Pierluigi Castagnetti che ha ricordato l’amico come “uomo integro, forte e fedele a un grande ideale: la libertà come presupposto della democrazia e della giustizia. Quella vera”. Di seguito un piccolo ricordo personale.
Quanti ricordi! L’avevo conosciuto da giovanissimo, da universitario, ai tempi dei convegni della sinistra Dc di Forze Nuove a Saint-Vincent. Quando entrai in Cisl nazionale nel 1991, nella redazione di Conquiste del Lavoro, era stato nominato da poco, alla morte di Donat Cattin, Ministro del lavoro. Divenne così leader di quella corrente. Da sindacalista era un mediatore, grande contrattualista. Sapeva togliere le spigolature in ogni rapporto umano, uomo non fazioso . Ma intransigente sui punti fondamentali della identità cislina e democristiana: mai cedere alla destra. Al contrario di qualche suo “amico”, rimase fedele a questa linea. La Cisl di Carniti e di Marini è stata una grande protagonista di stagioni difficili per l’Italia. Carniti e Marini erano uomini diversi, ma la stima tra i due era immensa.
Oggi la Cisl è molto più povera di leadership e di idee. Così come la politica. Non è un caso che dove c’è un sindacato debole c’è anche una politica debole e viceversa dove c’è un sindacato forte c’è anche una politica forte. Franco Marini va ricordato per questa dialettica che alimentava l’azione della sua politica. Altri potranno ricordare anche i limiti della sua azione. E io stesso non ero un “mariniano”. Ma oggi piangiamo un grande protagonista della storia del nostro Paese. Ciao FRANCO!