La Rivoluzione di Papa Francesco. Intervista a Giacomo Galeazzi

Archiviata la “giornata mondiale” della Gioventù, abbiamo assistito nell’opinione pubblica mondiale ad analisi diverse sulla figura di Papa Francesco.  Ne parliamo con Giacomo Galeazzi, vaticanista della Stampa di Torino.

C’è chi pensa, comeil vaticanista  di le Figaro Jean Marie Guenois, che quelle di  Rio sono stati i giorni della “nascita e del decollo di un pontificato”. Qual è la sua opinione?

Sono assolutamente sicuro che la pastorale dell’empatia e della tenerezza sia più importante della stessa enciclica firmata a quattro mani da Francesco e da Benedetto, proprio questa coabitazione di pontificati alla quale ha fatto riferimento il Papa in aereo ai giornalisti quando ha detto è “come avere il nonno in casa”, credo che sia anche un ideale passaggio di staffetta avvenuto alla Giornata mondiale della Gioventù, in cui partendo  dai principi non negoziabili sanciti da Benedetto, Francesco è andato oltre ed ha aggiunto che affermando che il Vangelo sociale  ha quella predicazione sull’etica sociale che era stata messa in secondo piano (dall’accoglienza degli immigrati all’equità sociale).

Legiornate di Rio segnano anche la nascita di una nuova leadership mondiale. E’ paragonabile a quella avuta da Woitjla?

Si assolutamente si, secondo me dopo Rio Francesco rimane l’unico leader mondiale da avere una tale autorevolezza, pari a quella di Woitjla all’indomani del crollo del muro di Berlino, allora Woitjla raggiunse un peso enorme e un ruolo nello scacchiere geopolitico, così oggi in uno mondo fortemente scosso dalla crisi economica e dalla “globalizzazione dell’indifferenza”, Bergoglio diventa un punto di riferimento non solo per i cattolici ma anche per tutti gli uomini di buona volontà proprio come Giovanni XXIII (prossimo alla canonizzazione).

Per Leonardo Boff, noto teologo della liberazione, Francesco è il Papa della “libertà di spirito e della ragione cordiale”. E’ così?

È una definizione perfetta, perché il modo in cui affronta le questioni, siano i divorziati risposati o l’omosessualità, lui mette prima l’umanità, ha un atteggiamento di dialogo, di confronto, parte da ciò che unisce piuttosto che da ciò  che divide. Questo Cristo della misericordia, che pone al centro della sua predicazione, è una fede che diventa dialogo, non c’è mai la condanna, c’è sempre un andare incontro. Questa espressione, questa capacità di andare incontro all’uomo concreto, non all’uomo astrattamente definito, quello concreto che vive nelle situazioni di oggi. Quindi credo veramente che sia una figura di liberazione effettiva, come dice Boff, una figura che modifica il ruolo di pontefice, non chi dall’alto fissa principi e giudica, ma colui che entra in empatia con gli altri e anche la definizione di vescovo di Roma caratterizza questo suo essere aperto al dialogo con tutti.

Come spiega l’attenzione dei teologi della liberazione verso Papa Francesco?

Io credo che la questione del vangelo sociale posta dai teologi della liberazione sia sempre stata ben presente nella predicazione di Bergoglio, quando era arcivescovo di Buenos Aires, un po’ come aveva fatto Woitjla, che aveva sperimentato da arcivescovo di Cracovia quelle linee di pontificato, che poi aveva praticato una volta divenuto pontefice.

Veniamo, per un attimo, alla Chiesa italiana. La mia sensazione è che la Cei sia in grosso affanno a sintonizzarsi con Francesco..

Sicuramente la CEI va ridefinita e riformata nella sua tipicità, nella sua anomalia, che la rende l’unica conferenza episcopale al mondo che non elegge né il suo presidente né il suo segretario generale. Credo che il discorso del Papa, nella giornata conclusiva di Rio ai vescovi sudamericani, quando si è raccomandato di non spadroneggiare, di modificare l’approccio, credo sia riferita alla CEI, perché questo approccio di accompagnamento ai laici, non di dirigismo, contraddice e supera la stagione della Chiesa in campo, che soffoca ogni attività indipendente dei laici cattolici in politica e ne addirittura indirizza le scelte.  Questo si è capito anche all’assemblea dei vescovi di maggio, quando Francesco ha raccomandato di essere alla testa del gregge, ma anche dietro per capire gli umori e seguirne gli orientamenti, il famoso “odore delle pecore”. Quindi atteggiamento di umiltà che supera questo dirigismo che ha caratterizzato la CEI sin dalla sua formazione.

Per finire, quali sono i nodi che il Papa dovrà risolvere?

Come ha evidenziato nel colloquio in aereo con i giornalisti: C’è la priorità della questione IOR: io avevo detto che nel suo schema aveva posto all’inizio gli accorpamenti della riforma della curia e poi lo IOR, ma gli scandali recenti (la vicenda di mons. Scarano) hanno indotto il Papa a mettere la riforma dello IOR al primo posto nella scansione temporale delle riforme da fare. Quindi riformare e impostare le finanze vaticane, per questo ha istituito le due commissioni di vigilanza una sullo IOR una sulle finanze vaticane in generale. L’altro aspetto è preparare il  terreno al consiglio degli otto cardinali che riformeranno la Curia e da quel momento Francesco riformerà il funzionamento delle gerarchie ecclesiastiche e quindi darà un’impronta fortemente riformatrice, quasi rivoluzionaria, al suo pontificato.

Commenti (8)

  1. Secondo il mio umile pensiero, la Chiesa potrebbe ascoltare ( intendo ascoltare con la mente ed il Cuore, la necessità di una Signora che lotta contro una forma di cancro raro e che per colpa della burocrazia deve interrompere una terapia che sta dando buoni risultati che le permetterebbe di arrivare ad un intervento che l’aiuterebbe a superare questo momento. In Vaticano si trova questo farmaco ( che per ovvi motivi preferisco non dire il nome) alla quota di EURO cinquemila circa per coprire meno di 15gg. per “sgarbugliare” la matassa burocratica servono tre mesi perchè la farmacia dell’asl lo fornisca grazie ad un piano terapeutico! PERCHE’ TUTTO QUESTO???? FORSE DIO VOREBBE AIUTARCI MA LE CARTE SONO PIU’ IMPORTANTI?????a LEI ILLISTRE SANTITA’ CHIEDIAMO COMPRENSIONE E RISPOSTE…..CREDIAMO IN LEI, NEL SUO SGUARDO CHE TRASMETTE FIDUCIA E FORZA…. CI RIMETTIAMO NELLE SUE MANI O MEGLIO IN QUELLE DI DIO!!!!! A disposizione per ulteriori charimenti all email sopra citata. Ora non ce la facciamo più, le lacrime sgorgano dal nostro cuore. Ah come si saluta Sua Santita’? Forse con un ARRIVEDERCI E RISENTIRCI PRESTO.

    LA NIPOTE DELLA SIGNORA

    ANGELA

  2. Papa Francesco come Wojtyla: entrambi, hanno attirato le folle verso l’uomo e non verso Gesù!

    Difatti, i devoti e i papaboys sanno tutto della vita dei papai ma non conoscono a memoria neppure un passo della Bibbia!

    Quanti cattolici sanno che Cristo sta per ritornare fra gli uomini per “regnare” come promesso (Atti 1,11 e Zaccaria 14,4)?

    Quanti cattolici sono consapevoli che la dottrina vaticana loro insegnata contrasta totalmente i vangeli (letera a Tito 1,10-11)?

    Quanti cattolici sanno che gli eventi calamitosi di questi anni sono i “Segni dei tempi” di cui parla il Signore in Matteo 24,7 – Marco 13,8 e Luca 21,25?

    Quanti cattolici sono coscienti che colei che appare nei santuari non è Maria di Nazareth bensì un dèmone camuffato da angelo di luce (Efesini 2,2 e 2^ Corinzi 4,4)?

    Quanti cattolici sono consapevoli che la magia e la superstizione praticata da nord a sud sono strumenti diabolici che stanno facendo schiavi interi nuclei familiari?

    Quanti cattolici sono coscienti che le “buone opere” non li condurranno in cielo ma nello stagno di fuoco e zolfo, dato che siamo stati salvati TUTTI per Grazia (Efesini 2,8)??

    Quanti cattolici sanno che il vero “Vicario” di Cristo non è papa Francesco bensì lo Spirito Santo (Giovanni 14,26 – 15,26 – 16,8)?

    • Ma che grande novita’, su che marciapiede della Stazione Termini o in quale aeroporto arriva Gesu? E se trova quelli dell’ISIS che mozzano la testa e sono migliaia, Gesu’ cosa fara’? Parlera’ loro in aramaico e loro non capiranno un’acca e gli mozzeranno la testa? Mah! quante baggianate si debbono leggere!

  3. La Chiesa di Roma non ha bisogno di “ascoltare” alcuna enciclica, bensì ha una estrema necessità di ascoltare il vangelo di Cristo (Giovanni 14,6) per ritornare agli insegnamenti scritturali!

    Ildegarda o meno, il Vaticano sta sviando milioni di devoti attraverso gli altisonanti proclama di Bergoglio, da molti dichiarato come il primo papa “cristologico”: se ciò fosse vero, costui si asterrebbe dall’invocare la grazia della Madonna (.), dato che solo Gesù è l’unico mediatore fra Dio e gli uomini (1^ Timoteo 2,5).

    Presto sarà il Signore a svergognare le eresie papali, e l’unica maniera che Cristo ha per farlo è mediante il suo RITORNO sulla terra (Zaccaria 14,4 – Matteo 24,7)!

  4. era finalmente l’ora che nella Chiesa si desse ascolto alle Encicliche Sociali di Giovanni XXIII, nonché della “Populorum Progressio” nello spirito della Lettera di Giacomo.
    Soprattutto vergognoso è stato il dimenticarle di fronte al potere mediatico berlusconiano, di cui il Vaticano è stato succube. Certe idee vengono applicate di più in uno stato protestante o agnostico come la Germania che non nelle cattolicissime Italia e Spagna (peraltro senza spirito)o nella ortodossa Grecia (anch’essa senza spirito come profetizzato da Ildegarda di Bingen).
    Ciò che mi dispiace di Bergoglio è il non aver capito il messaggio di Ildegarda, rilanciato da Ratzinger.

  5. “il vangelo sociale” dei teologi marxisti boff, torres ,gutierrez è stato sotterrato da Papa Francesco con l’annuncio del Vangelo, l’unico, quello di duemila anni fa, lasciatoci in eredità da Nostro Signore…
    Disse il Cardinale Sales a Clodoveo Boff, prima del suo pentimento e ritorno alla fede vera: fare del bene non basta per essere cristiani, l’essenziale è confessare la fede.
    E’ Cristo la pietra d’angolo che regge il mondo e che lo salva, che lo vogliate o che lo rifiutiate…amen.

  6. Presto questa società capirà la grande “seduzione” religiosa in cui essa è caduta, grazie all’apostasia (rigetto della fede cristiana) che serpeggia fra le nazioni; infatti, non si può dire che il mondo è “cristiano” vedendo le grandi folle ai raduni del papa (leggi GMG in Brasile), perché questa non è FEDE!

    Non appena il mondo entrerà nella GRANDE TRIBOLAZIONE, allora si vedranno i grossi inganni di Satana, perché davanti all’ira di Dio (Romani 1,15-18) la gente comprenderà di aver sbagliato a confidare in una denominazione (Chiesa Cattolica, Protestante, Evangelica). Ma sarà tardi per rimediare!

    Basta con l’incensare l’uomo e le coreografie: Gesù non ha amato gli applausi di piazza……

  7. Ma di quale “rivoluzione” si parla? Francesco Jorge Bergoglio, se vuole servire e seguire Gesù sul serio, deve RINNOVARE l’interno del Vaticano e non solo l’esterno della coppa, abolendo culti idolatrici ai santi, ai morti e alle svariate madonne, predicando il vangelo e parlando delle profezie prossime e del vicino RITORNO di Cristo sulla terra (Zaccaria 14,4): non vale una cicca entusiasmare le folle astenendosi dal far conoscere le verità bibliche ai cattolici, i quali hanno bisogno di un serio ravvedimento per entrare nel Regno dei Cieli (Matteo 3,2)!!!!

    L’anticristo sarà un leader carismatico che attirerà le folle, proprio come questo papa, e il fatto che – al momento – il pontefice argentino risulta la figura più seguita fra le nazioni “rafforza” il sospetto che sarà qualcuno del papato romano a guidare l’ultimo conflitto contro il Signore Gesù (leggi anticristo).

    L’Apocalisse (capitolo 13 vers. 1 e v. 11) parla di due futuri personaggi – uno della politica e l’altro del mondo religioso – che sedurranno il mondo, ingannandolo con la promessa di PACE E SICUREZZA (1^ Tsl. 5,3), ragion per cui io mi guarderei bene dal farmi “estasiare” dal papa perché si può essere FINTI CRISTIANI, pur indossando abiti ecclesiali: lo dimostrano i Farisei del tempo del Messìa che vestivano abiti sontuosi, mentre nell’animo rigettavano la Parola di Dio adagiandosi sull’osservanza della legge mosaica!

    E tu, lettore, a quale “legge” vuoi adattarti???

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