
Tempio massonico di Palazzo Giustiniani (www.grandeoriente.it)
Non si tratta di un libro “cospirazionista”, ma di una ricerca accurata e scrupolosa che ricostruisce la storia e l’influenza – ininterrotta – delle logge massoniche in Italia (oltre a qualche breve accenno a ciò che accade all’estero).
Nel quarantesimo anniversario della scoperta della P2, quella di Pinotti vuole essere una nuova inchiesta su uno degli aspetti più controversi e scottanti della nostra democrazia, raccontando come la massoneria – attraverso affiliazioni più e meno coperte – indirizza le scelte politiche, economiche, sociali del nostro paese. POTERE MASSONICO (Ed. Chiarelettere, pagg.768, € 22,00) è un libro rigoroso, frutto di centinaia di incontri e interviste con esponenti massoni, politici, magistrati e professionisti appartenenti a ogni campo. In questa intervista con l’autore, Ferruccio Pinotti, mettiamo a fuoco alcuni punti fondamentali della sua grande inchiesta.
Ferruccio Pinotti (Padova 1959), giornalista d’inchiesta, attualmente è caposervizio Interni al “Corriere della Sera”. Ha collaborato con “la Repubblica”, “Il Sole 24 Ore”, “L’Espresso”, “Il Mondo”, “MicroMega”, “International Herald Tribune – Italy Daily”, “Cnn Financial News”.
È autore di molte inchieste sull’Italia contemporanea. Tra le altre: Poteri forti (Rizzoli 2005), Opus Dei segreta (Rizzoli 2006), Fratelli d’Italia (Rizzoli 2007), Olocausto bianco (Rizzoli 2008), La società del sapere (Rizzoli 2008), Colletti sporchi (con Luca Tescaroli, Rizzoli 2008), L’unto del Signore (con Udo Gümpel, Rizzoli 2009), La lobby di Dio (Chiarelettere 2010), Non voglio il silenzio (con Patrick Fogli, Piemme 2011), Wojtyla segreto (con Giacomo Galeazzi, Chiarelettere 2011), Vaticano massone (con Giacomo Galeazzi, Piemme 2013), I panni sporchi della sinistra (con Stefano Santachiara, Chiarelettere 2013). Molti dei suoi libri sono stati pubblicati all’estero.
È consulente della Commissione antimafia.
Ferruccio, il tuo libro è una grande inchiesta sulla Massoneria italiana. Il quadro che ne esce è impressionante. L’estensione tentacolare dei “grembiulini” tocca molti ambiti, li vedremo più avanti, per prima cosa voglio chiederti se hai avuto una qualche reazione da parte della Massoneria. Qual è stata?
Si, l’inchiesta ha avuto un vasto eco di reazioni, in quanto mosso un ampio dibattito insieme alla massoneria stessa, relativamente a molti temi delicati quali le modalità di elezione del Gran Maestro all’interno del Grande Oriente, in quanto molti “venerabili”, ovvero capi di loggia, contestano la riforma voluta dall’ex Gran Maestro Gustavo Raffi che consente a tutti coloro che hanno il “semplice” grado di maestro, e non solamente ai Venerabili, di concorrere all’elezione del Gran Maestro stesso. Questo, secondo alcuni critici creerebbe cordate e meccanismi di scambio di voto che soprattutto nelle regioni meridionali (dove vi sono commistioni pericolose) potrebbe dare vita a situazioni poco commendevoli.
Veniamo al libro. Tu riporti delle statistiche che fanno davvero pensare. Per esempio scrivi che la Massoneria è in crescita. Puoi darci qualche numero?
Si, la massoneria è, in Italia, un fenomeno in grande espansione: i dati ufficiali forniti dalle principali obbedienze massoniche mostrano un trend di continuo aumento in termini di consistenza numerica e soprattutto di domande di ammissione. Le tre principali comunioni massoniche italiane – il Grande Oriente d’Italia, la Gran Loggia Nazionale d’Italia, la Gran Loggia Regolare d’Italia – registrano una vera e propria «corsa al grembiulino», una diffusa voglia di «squadra e compasso». I dati del Grande Oriente d’Italia, la più diffusa in Italia, sono in questo senso significativi. Gli iscritti alla principale comunione massonica italiana sono passati dai circa 4.000 aderenti degli anni Cinquanta-Sessanta ai 12.630 del 1998 (dati Ispes), dai 18.117 del 2007 (dati Ispes) agli oltre 23.000 iscritti del 2021 (fonte Goi). Una crescita costante e progressiva, realizzata nonostante il grave danno d’immagine portato da scandali come la P2, l’inchiesta Cordova sui rapporti tra mafia e massoneria, fino ai recenti processi istruiti dal procuratore calabrese Nicola Gratteri. Nonostante questi eventi “sfavorevoli” il Grande Oriente d’Italia ha continuato a crescere. Ma è soprattutto la richiesta di nuove adesioni a sorprendere. Il Gran Maestro Stefano Bisi ha dato le seguenti cifre: «Abbiamo 870 logge, le nuove domande di ammissione sono circa 1.000 all’anno». Dati impressionanti, che testimoniano quanto sia alto negli italiani il desiderio di essere cooptati in associazioni che fanno del segreto il loro punto di forza. Gode in apparenza di ottima salute anche la Gran Loggia Nazionale d’Italia, detta più comunemente di Piazza del Gesù-Palazzo Vitelleschi (dal nome della sede), che è una comunione mista: ammette all’iniziazione anche le donne. La Gran Loggia, guidata attualmente dal Gran Maestro Luciano Romoli, conta su circa 9000 iscritti e si stima che una percentuale oscillante attorno al 34% sia costituita da donne, quindi 3.500 “grembiulini rosa”. La terza comunione più diffusa sul territorio italiano è la Gran Loggia Regolare d’Italia, guidata dal 2001 dal Gran Maestro Fabio Venzi e nata nel 1993 dalla scissione dal Grande Oriente d’Italia promossa da Giuliano Di Bernardo: conta su circa 2500 affiliati. Vanta una peculiarità, il fatto di disporre di cinque Logge di Ricerca: la Quatuor Coronati (studi storici), la Pico della Mirandola (studi filosofico-iniziatici), la Santa Cecilia (studi nel campo della musica massonica), la Antonello da Messina (studi nel campo della storia dell’arte) ed è in procinto di essere fondata la Loggia Leonardo da Vinci (studi nel campo delle scienze).
Quali classi sociali attira la Massoneria? Antonio Gramsci parlava della Massoneria come del “partito della borghesia”. Lo è ancora?
Sicuramente la massoneria resta, come disse Gramsci, il partito della borghesia. Ma le connotazioni cambiano: mentre prima era il sodalizio dell’alta borghesia e dell’aristocrazia, adesso tende a essere il partito della media e della piccola borghesia. Rispondendo a un bisogno di networking che resta sempre molto forte in Italia. I ceti alto borghesi, o aristocratici, fanno più spesso riferimento a Logge sovranazionali o si iscrivono direttamente a massonerie situate all’estero.
Fanno impressione i dati sui giovani. Cosa può attrarre un giovane verso la Massoneria? Non certo “l’Oriente eterno”..
In un Paese in cui gli ascensori sociali scarseggiano, la massoneria per un giovane può essere un mezzo per comprendere il potere e per guadagnarsi il sostegno dei “fratelli” nelle proprie aree di interesse professionale. Vi è poi però anche una quota di giovani che hanno degli interessi esoterici autentici, e che quindi vedono nella massoneria un percorso di ricerca.
Tutto nella Massoneria richiama il maschile. Eppure vi sono logge aperte alle donne. Tu riporti due esperienze opposte… Ma davvero la Massoneria è un ambiente favorevole alle donne?
L’ambiente della massoneria resta in gran parte maschile, anche perché la principale comunione (il GOI) non ammette le donne. Tuttavia, come riportato nel libro, sono circa 3500 le donne che fanno parte della Gran Loggia d’Italia, che è infatti una comunione mista. L’interesse delle donne cresce progressivamente, sia sul piano esoterico che su quello professionale. Io e il collaboratore, il giovane collega Stefano Mazzola, riteniamo che sia un tema molto attuale (quello delle donne in massoneria) e in grande crescita.
Cosa rende “unica”, nel panorama internazionale, la Massoneria italiana?
Sul piano positivo; vi è stato il grande contributo di figure risorgimentali che sono state determinante nell’Unità d’Italia, a partire dal Gran Maestro Giuseppe Garibaldi. Vi sono state poi altre figure illustri come il premio Nobel Giosué Carducci, ma anche Montale e Quasimodo, prima di loro Ugo Foscolo. Erano massoni molti Costituenti così come figure della politica più recente, che si inseriscono nell’alveo dell’azionismo repubblicano e di un’interpretazione della massoneria legata a valori “di spessore”.
Sul fronte negativo, purtroppo l’Italia però si è distinta, e tutt’ora si distingue, oltre al caso P2, come un “Caso italiano”, per i consistenti rapporti emersi con la mafia, l’ndrangheta e altri ambienti della criminalità organizzata. Su questo tema esiste una letteratura imponente, e la Commissione Antimafia svolge un importantissimo lavoro.
Parliamo dei grandi ambiti in cui la “fraternità” Massonica opera. Incominciamo dalla politica. Sappiamo che tutta la politica italiana, dall’ottocento fino ai giorni nostri, è attraversata dai “grembiulini” (non sempre puliti). Qual è il filo rosso della Massoneria nella politica italiana?
Il filo rosso è molto consistente e parte con la presenza di Napoleone e dei suoi congiunti nonché dei suoi marescialli in Italia, tutti massoni, continua con l’Unità d’Italia, prosegue con il Sansepolcrismo (ovvero la presenza di molti massoni tra coloro che parteciparono al successo della rivoluzione fascista). Poi ritroviamo come massoni 13 su 19 membri del Gran Consiglio il giorno dell’odg Grandi, il giorno in cui Mussolini fu sfiduciato. Come detto, un terzo dei membri della Costituente era massone. Quindi, abbiamo potuto documentare come molti presidenti della repubblica (Giuseppe Saragat) e diversi presidenti del Consiglio fossero vicini alla massoneria, o addirittura ne fossero direttamente espressione.
Facciamo qualche nome. Nel libro parli di alcuni importanti personaggi politici che hanno avuto a che fare con la Massoneria. Oltre al solito Berlusconi, nel libro, per esempio, parli di Bettino Craxi e di Giorgio Napolitano. In che misura avevano rapporti con la fraternità Massonica?
Secondo il l’ex-Gran Maestro Giuliano Di Bernardo, esisteva un patto segreto tra Craxi e Andreotti, per portare quest’ultimo al Quirinale, che era almeno in parte mediato dalla massoneria. Per quanto riguarda Napolitano, vi sono diverse fonti che affermano che già il padre, illustre giurista partenopeo, avesse ascendenze massoniche.
Conte e Draghi hanno avuto rapporti?
Non sono in grado di affermare (per tabulas) che Conte e Draghi abbiano avuti rapporti organici con la massoneria. Tuttavia, diverse fonti intervistate per il libro, affermano che Mario Draghi possa forse essere culturalmente ascrivibile a quei mondi, e che comunque per ragioni professionali abbia avuto rapporti con determinati ambienti.
Veniamo alle trame oscure e Criminali della Massoneria deviata. Dalla P2 fino alla masso-ndrangheta calabrese sono state fatte indagini su queste trame. Quali sono i punti fermi su queste trame?
I punti fermi risiedono nelle inchieste condotte dai pm Gratteri e Lombardo, ovvero i processi “Rinascita Scott” e “Gotha”. Su altri fronti, ci sono state le importanti inchieste dei pm Luca Tescaroli e Nino Di Matteo che hanno gettato luce sulle connessioni massoniche presenti in ambienti mafiosi. Gli inquirenti sono arrivati a stabilire come le logge siano diventate “la camera di compensazione” tra i vari mondi della criminalità e dell’imprenditoria, finanza, politica ed economia collusa.
Sappiamo che la finanza è sempre stata una specialità massonica. Come si sviluppa questo potere?
Come racconta in un’intervista esclusiva un grande vecchio della finanza italiana, Florio Fiorini, ex-direttore finanziario dell’Eni, la massoneria ha sempre avuto un ruolo centrale nel convogliare capitali dall’estero verso l’Italia e nella gestione di grandi imprese italiane nonché di istituti di credito. Basti citare il fatto che lo storico ad della Fiat Vittorio Valletta era un massone riconosciuto. Ma lo erano anche figure come il petroliere-editore Attilio Monti, Eugenio Cefis. E si è parlato dell’appartenenza a logge coperte di importanti banchieri che hanno segnato la storia della repubblica italiana
Come sono oggi i rapporti i rapporti tra Vaticano e Massoneria?
La lettura è molto complessa, in quanto da un lato vi sono stati segnali di dialogo come la lettera aperta scritta ai Massoni da monsignor Ravasi, “Cari Fratelli massoni”, poi divento cardinale, e vi sono settori della Chiesa che dialogano con la massoneria, sebbene storicamente molte componenti ecclesiastiche e vaticane restino avverse al potere massonico, e ritengano che determinate aperture di Francesco, su alcuni temi come l’immigrazione e la sessualità, abbiano connotazioni latamente massoniche
Le tante ramificazioni massoniche possono costituire un problema per la nostra democrazia?
Certamente la proliferazione di massonerie spurie o irregolari – la commissione antimafia parla dell’esistenza di circa 230 logge “coperte” – ma anche la tendenza a costituire logge all’estero per evitare di essere scoperti costituisce un problema in quanto è evidente che l’appartenenza alla massoneria di magistrati, amministratori pubblici, politici e alte cariche dello Stato, si scontra con il ruolo di questi nelle istituzioni che rappresentano e che dovrebbero essere scevre da interferenze esterne di qualsiasi tipo
Ferruccio, siamo alla fine della nostra conversazione. La lettura del tuo libro mi porta a domandarmi: Nel XXI secolo che senso ha una organizzazione che fa dei riti iniziatici, espressione di un esoterismo spinto, con richiami all’antico Egitto?
E’ interessante notare come in paesi avanzati e meritocratici come gli Stati Uniti (dove pure la presenza massonica è fortissima, tanto da poter annoverare ben 14 presidenti massoni) e come la Germania, la consistenza numerica dei massoni sia in progressivo calo, a riprova del fatto che società moderne e ricche di “ascensori sociali” non hanno bisogno di queste realtà associative di “mutuo soccorso” o peggio. Nella Germania, che pure conta 84 milioni di abitanti, la massoneria (costituita da cinque obbedienze «federate”) conta solo 16.500 iscritti, meno della metà dell’Italia, mentre negli Stati Uniti sembra esservi stato un progressivo calo da un picco storico di 2 milioni agli attuali 1,2 milioni. Anche in Spagna la presenza massonica non pare essere forte come in Italia e il Gran Maestro del Goi Bisi ha spiegato che il Grande Oriente di Spagna annovera solo 3.000 iscritti, quindi circa un settimo dell’analoga Obbedienza italiana. Dove invece la presenza massonica continua ad essere fortissima è la Francia che con le tre principali obbedienze arriva a sfiorare i 150.000 appartenenti, vantando nel suo passato nomi del calibro di François Mitterrand. Anche Oltralpe gli “affari di loggia” restano forti.