Il folklore della politica

C’è un sostantivo che si sta usando, in questi giorni tragicomici, nel linguaggio della politica in maniera abusiva e “ideologica” (nel senso che viene utilizzata come “falsa coscienza del reale” ovvero , detto in altri termini,  per nascondere  e giustificare la realtà): la parola è folklore.
Come si sa folklore richiama, cito da Wikipedia, le “tradizioni arcaiche provenienti dal popolo, tramandate oralmente e riguardanti usi, costumi, leggende e proverbi, musica al canto alla danza, riferiti ad una determinata area geografica o ad una determinata popolazione”. Folklore sono le sagre popolari di diverso tipo. Insomma una parola “innocente” (anche se per il grande filosofo napoletano Giambattista Vico il termine richiama i “rottami del passato”) ed anche, per certi versi, interessante (esistono corsi universitari ). E fin qui, ci mancherebbe, niente di male.
Vi sono stati alcuni episodi nei quali la parola è stata usata in maniera fuorviante: incomincia il Premier, Silvio Berlusconi, quando, a proposito della visita di Gheddafi,  ha definito il comportamento umiliante del Rais libico nei confronti delle ragazze, “invitate” alle sue “lezioni” sull’Islam, e dell’Italia come “folklore”. In realtà quel tipo di comportamento era una arrogante  pagliacciata di un dittatore venuto per fare affari. Così tanto attento all’amicizia con l’Italia che pochi  giorni dopo un peschereccio di Mazara del Vallo,  Ariete, veniva mitragliato da una motovedetta libica, donata dall’Italia alla Libia per respingere i disperati profughi provenienti dall’Africa. Il ministro leghista Maroni ha commentato così: “Io immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave con clandestini, ma con l’inchiesta verificheremo ciò che è accaduto” . Però che “folklore” ministro!
Altra scena, qui i leghisti sono i protagonisti indiscussi, altro giro. Questa volta ci troviamo in Lombardia ad Adro, in provincia di Brescia. Qui il sindaco leghista, Oscar Lancini, ha inaugurato il nuovo Polo scolastico costruito ed arredato con il simbolo del “sole delle Alpi” (icona della Lega Nord). Il sindaco ha giustificato, questa scelta grave, affermando che quel simbolo fa parte dell’iconografia del Comune. Una autentica balla! Il simbolo del comune è un altro.
A conferma, poi, della scelta ideologica dedica il polo scolastico a Gianfranco Miglio (ideologo della Lega). Il Ministro Gelmini dapprima si congratula (un «progetto encomiabile che crea benessere ed entusiasmo», un vero e proprio “modello di riferimento”) poi , a cose fatte, smentisce («Francamente il sindaco di Adro ci ha abituato ad un certo folklore, ad un certo estremismo, che ovviamente io come ministro dell’Istruzione non condivido»).
Ancora una volta ecco la parola “magica” che mette a posto le cose: “folklore”. Questo non è “folklore” è ideologia! E’ folklore il “battesimo” con l’acqua del Po officiato da Bossi durante un raduno leghista? No, non è folklore è idolatria (come la mettiamo con la difesa del Crocefisso nelle aule? Le due cose sono antitetiche). E’ l’estremismo localistico che si esprime con queste manifestazioni inventandosi tradizioni che non sono mai esistite a scapito così della tradizione nazionale.
Allora c’è da essere preoccupati per il potenziale dirompente che questa “ideologia” porta con sé. Se questa è la base del “federalismo”….

Lo show di Gheddafi

Abbiamo assistito allo Show gheddafiano con duecento ragazze, “stipendiate” diciamo così, per partecipare alle “lezioni” (!?) del “colonnello” libico sulla religione del Profeta Maometto (“auspicando” che l’Islam diventi la religione dell’Europa). E “Papi”Gheddafi, così lo ha definito Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, le ha invitate tutte alla conversione all’Islam ed a recarsi in Libia per sposarsi, bontà sua, con gli uomini libici (è sottinteso che lì troveranno prosperità e felicità). Si prova un senso di tristezza a vedere un simile spettacolo di strumentalizzazione della bellezza femminile. Continua a leggere