Papa Francesco nella favela di Varginha: “Basta cultura dell’individualismo e dell’egoismo!”

Papa Francesco continua ad entusiasmare i giovani che partecipano alla “Gmg” di Rio de Janeiro. Questo che pubblichiamo è il testo del discorso fatto giovedì nella favela di Varginha. Il Papa ha richiamato, tra l’altro, la Chiesa ad essere “avvocata della giustizia e difensore dei poveri contro le disuguaglianze sociali ed economiche intollerabili che gridano al cielo”. Continua a leggere

Il Fattore “R” (Renzi) nella politica italiana. Intervista a Marco Damilano

La situazione politica italiana è sempre piena di tensioni. Il “caso Shalabayeva” è tutt’altro che chiuso. Intanto nel PD crescono tensioni. Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, cresce sempre più come leader del Centrosinistra. Ne parliamo con Marco Damilano, cronista politico del settimanale “L’Espresso”.
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“Una Lunga trattativa”. Stato-Mafia: dall’Italia unita alla seconda Repubblica

“Una lunga trattativa” un libro, del giornalista d’inchiesta Giovanni Fasanella, appena uscito in libreria, pubblicato dalla Casa Editrice “Chiare Lettere” che susciterà discussioni. Infatti non basta la verità giudiziaria. Nel mare di accuse e veleni che continuano a inquinare i processi in corso sulla trattativa Stato-mafia, con particolare riferimento alle morti di Falcone e Borsellino, e che hanno addirittura coinvolto indirettamente il presidente della Repubblica, è necessario provare a spostare il nostro angolo visuale e fare un passo indietro. La storia ci viene in aiuto per capire che cosa sta succedendo. La partita è troppo grossa perché possa rimanere nelle aule di un tribunale. In gioco è la Repubblica italiana, il nostro Stato. Entrambi nati con l’appoggio fondamentale della mafia. L’autore spiega come e perché.
Dalla vittoriosa cavalcata di Garibaldi aiutato dai picciotti siciliani durante la spedizione del 1860 agli omicidi impuniti d’inizio secolo che contaminano il tessuto economico-finanziario, all’alleanza col fascismo che si limitò a contrastare la manovalanza armata. Poi il patto di sangue con gli angloamericani nel 1943 per indirizzare la pace, seguito dagli omicidi e dalle stragi del dopoguerra perché la sinistra non avesse il sopravvento al Sud, fino alle tragiche vicende oggetto degli attuali processi.
Difficile ammetterlo, però è così: la mafia è stata una risorsa decisiva per lo Stato italiano sin dai suoi albori unitari offrendo appoggio anche militare a chi vigilava sul controllo “democratico” del paese e talora a chi sosteneva veri e propri disegni eversivi.
La magistratura non ce la può fare da sola a spaccare questa crosta spessa di bugie, inganni e depistaggi pilotati. In nome della pace e di una ragione che di Stato ha ben poco. Una pace insanguinata. Per la difesa di interessi internazionali, per il controllo del Mediterraneo. Una partita a scacchi che ci vede di volta in volta spettatori fragili e passivi, collaboratori interessati o eroi coraggiosi, fino alla morte.
Pubblichiamo, per gentile concessione dell’Editore, l’introduzione dell’autore.

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