Si è conclusa oggi la storica visita, con la messa a Malmoe, di Papa Francesco in Svezia per i 500 della Riforma Luterana. Per un primo bilancio, ovviamente provvisorio, abbiamo intervistato il Professor Massimo Faggioli, Storico del cristianesimo alla Villanova University (USA)
Professor Faggioli,si è appena conclusa la breve, intensa e storica visita di Papa Francesco a Lund, in Svezia, per celebrare i 500 anni della Riforma Luterana. Facciamo un piccolo, provvisorio, bilancio. Sarà e a storia a darci un giudizio più ampio sulle conseguenze. Certo è che la visita darà un impulso ancora maggiore contributo al cammino comune tra cattolici e Luterani. Per lei che bilancio si può trarre?
Un bilancio positivo perché è un cammino che prosegue: dal Concilio Vaticano II, alla Dichiarazione sulla giustificazione del 1999. La dichiarazione firmata in Svezia recepisce quella del 2003 “Dal conflitto alla comunione” e la inserisce in un quadro molto mutato rispetto ai tempi della nascita dell’ecumenismo: persecuzioni dei cristiani, sfide ambientali, violenza espressa con linguaggio religioso – sono fenomeni nuovi rispetto al concilio. Anche la presa di coscienza dei rapporti tra religione e politica e l’impatto della politicizzazione della religione sull’ecumenismo è un dato nuovo rispetto alle prime fasi dell’ecumenismo. Cattolici e luterani si trovano insieme di fronte alle sfide dell’oggi, non gli uni contro gli altri.
Veniamo al dato teologico di fondo della visita: nel suo discorso , a Lund, il Papa ha affermato che bisogna essere “grati per i doni ricevuti attraverso la Riforma”.Una frase che farà discutere l’ area tradizionalista del cattolicesimo ed alcuni esponenti della gerarchia … Sappiamo che il Cardinale Muller (prefetto per la Congregazione per la Dottrina della Fede) aveva detto CHE PER LA CHIESA CATTOLICA NON C’è NULLA DA FESTEGGIARE. Insomma questa mentalità è dura da superare?
Questa mentalità è dura da superare, ma questo è un fatto marginale e nuovo, nel senso che i teologi da molti anni ormai hanno riconosciuto la cattolicità del pensiero di Lutero. La riforma di Lutero nasce come riforma cattolica, non luterana o protestante. Ed è una riforma che ha portato frutti che tutte le tradizioni cristiane hanno recepito, inclusa quella cattolica romana. Le reazioni scettiche contro l’ecumenismo di Francesco fanno parte dello scenario neo-tradizionalista in voga in certi circoli cattolici da qualche anno a questa parte. Ma è un fenomeno marginale, tutto europeo e nordatlantico.
Nella dichiarazione d’intenti finale, firmata dal Papa e dal vescovo luterano Yunan, sull’impegno sull’impegno comune a favore dei poveri e dei migranti (rifugiati), c’è un passo sul dolore di non potere ancora condividere la mensa eucaristica insieme. Per un profano questo è sconcertante. Quali gli ostacoli?
Gli ostacoli sono dovuti a comprensioni che sono ancora diverse della comunione eucaristica. Il fatto importante è che si sono fatti dei passi avanti rispetto al passato anche recente, e che la pratica di ospitalità eucaristica non è più un tabù assoluto. Ci sono casi (come le coppie sposate di confessione diversa) e comunità ecumeniche in cui l’intercomunione è di fatto un fatto e e una tradizione che arricchisce la coscienza che la chiesa tutta ha della comunione. Ma è presto per dichiarare una intercomunione generalizzata tra le due chiese.
Quali, secondo lei, saranno le conseguenze per l’insieme del mondo protestante?
Difficile da dire: se la chiesa cattolica è molto diversa al suo interno, non meno diverse al loro interno sono le chiese protestanti, in cui la globalizzazione ha portato sfide importanti ad una tradizione teologica e culturale europea. Tutto il mondo cristiano è in via di ridefinizione, e anche l’ecumenismo lo è.
Papa Bergoglio interpreta il “primato di Pietro” in modo dinamico ed è molto attento alla dimensione del dialogo e della comunione. Pensa che arriveremo ad una riforma del Papato?
La riforma del papato è una riforma che c’è già. E’ iniziata dal concilio in poi, e prosegue con Francesco in vari aspetti, con la differenza che Francesco interpreta il papato a partire da una tradizione cattolica non europea. Il solo fatto che buona parte degli annunci e delle notizie su prese di posizione di Francesco vengano dal papa che risponde a giornalisti dal volo papale è un cambiamento enorme rispetto al papato di solo qualche anno fa.