I nuovi potenti al tempo di Matteo Renzi: da Bergoglio a Mattarella. Un libro di “Chiarelettere”

BisignaniMadron_piattoDa Berlusconi a Draghi, dalla Boschi al cardinale Scola… Il fuori scena della politica italiana. Tutto quello che “è così ma non si può dire ”.

IL LIBRO

Ritorna in libreria, domani nelle librerie dei capoluoghi di provincia, dopo il clamoroso successo con L’uomo che sussurra ai potenti, la “coppia” Bisignani – Madron. Questa volta passano ai “raggi X” i nuovi potenti dell’era renziana. Un libro che analizza il POTERE. In tutte le sue forme, i suoi tic, i suoi segreti, i suoi perché. Lo vogliono in tanti ma lo provano in pochi. La parola va a chi è informato sui fatti perché il potere lo conosce bene. Col libro precedente, Bisignani e Madron si erano fermati al 2013. Da allora molte cose sono cambiate. Dopo la morte di Andreotti e l’elezione di Bergoglio, la MAPPA DEL POTERE in Italia è tutta da ridisegnare.
Ora un uomo solo è al comando, MATTEO RENZI, e un altro Matteo, Salvini, si è affacciato alla ribalta del teatro politico. La commedia è stata allestita e i due autori provano a raccontarla tra le pieghe di una cronaca che giornali e tv propongono solo in parte. Dai retroscena dell’elezione di MATTARELLA e il vero perché della rottura del Patto del Nazareno alla crisi drammatica all’interno del VATICANO.
Ecco un Renzi sconosciuto, le storie inedite dei suoi collaboratori, l’improvvisazione e l’arroganza che ha stravolto ogni protocollo, gli affari in corso tra nuove nomine e gaffe internazionali (con BERGOGLIO e OBAMA).
Sull’altra sponda anche SALVINI è una vera sorpresa, a cominciare dal nuovo cerchio magico che comprende diversi GAY. Benissimo. Ma la Lega del celodurismo di Bossi? E la DERIVA FASCISTA dell’alleanza con CasaPound e l’amicizia con Putin?
Ecco la fotografia strappata e contraddittoria del potere oggi in Italia. Un’Italia che in parte non conosciamo, che fa ridere e anche un po’ piangere. Per salire sul carro di chi è più forte la gara è durissima, mentre i cittadini, disinformati, ignari, storditi, assistono fuori dai Palazzi.

GLI AUTORI

Luigi Bisignani ha lavorato per varie testate giornalistiche. È stato anche capo ufficio stampa per alcuni ministeri della Prima repubblica. Attualmente è partner di una società di consulenza. È stato al centro di clamorose inchieste giudiziarie. È autore di due spy-story: IL SIGILLO DELLA PORPORA e NOSTRA SIGNORA DEL KGB, uscite entrambe per Rusconi. Per Chiarelettere ha scritto il thriller IL DIRETTORE (2014) e con Paolo Madron L’UOMO CHE SUSSURRA AI POTENTI (2013).

Paolo Madron, giornalista, già corrispondente da New York di “Milano Finanza” e vicedirettore di “Panorama”, è ora direttore di Lettera43.it, quotidiano online da lui fondato nel 2010. Ha condotto importanti inchieste sul capitalismo italiano ed è autore di vari libri, tra cui IL LATO DEBOLE DEI POTERI FORTI (Longanesi 2005) e STORIA SEGRETA DEL CAPITALISMO ITALIANO (con Cesare Romiti, Longanesi 2012).

Per gentile concessione dell’Editore pubblichiamo una breve anticipazione del libro

Scusa Luigi, ma da uno a cento quanto piace Palazzo Chigi a Matteo Renzi?

Direi mille. Gode da impazzire a essere li e ormai ne apprezza anche tutte le diavolerie.

[…]
Abbiamo visto che cosa ama davvero fare Renzi.

Quel che ha sempre fatto: piazzare i suoi uomini, distruggere quelli che ritiene suoi avversari e tarpare le ali agli amici che emergono troppo e potrebbero rischiare di fargli ombra.

Si chiama potere. Se ricordi – la materia appassiona – io e te due anni fa ci abbiamo scritto un libro.

Adesso diranno che abbiamo scritto il seguito per battere il ferro finche e caldo.

Caldo lo e, ma e un altro ferro. Quando nel maggio del 2013 e uscito L’uomo che sussurra ai potenti (Chiarelettere), Renzi era ancora sindaco di Firenze e le primarie che lo avrebbero portato a diventare segretario del Pd erano ancora lontane.

Se e per questo anche Bergoglio era diventato papa da appena due mesi. E Matteo Salvini, il segretario della Lega che ora spopola su tv e giornali, non lo avevamo mai menzionato.

L’unico sempre rimasto in scena e Berlusconi.

I cui già seri problemi, nonostante la recente assoluzione della Cassazione, continuano a complicarsi. Insomma, in nemmeno due anni, la scena italiana, per non parlare di quella internazionale, con l’Isis alle porte, e completamente cambiata.

Eppure in cosi poco tempo ne sono successe di cose. Quindi ci sono un sacco di intriganti retroscena da raccontare.

Per esempio, la ricostruzione minuziosa e spiazzante delle trame che hanno portato Sergio Mattarella al Colle.

O i gustosi dietro le quinte sul cerchio magico di Berlusconi, racchiuso tra Arcore e Palazzo Grazioli.

Dove la «Scugnizza», come la chiama il capo, l’ha fatta da padrona insieme alla solita «Badante». I cerchi magici li trovi ovunque, quando si respira l’aria del potere.

Anche attorno a Salvini, la nuova star del centrodestra che si barcamena tra il Cremlino, le casse vuote del partito e i locali gay.

Guarda caso, comunque la giri, e sempre sul pruriginoso che si va a finire. Anche in Vaticano, dove oramai il sesso e diventato una perenne ossessione.

Tornerei a Renzi. Che il potere gli piaccia da matti e indubbio. Che sia un innovatore, magari spesso più nelle parole che nei fatti, altrettanto.

Innovatore di sicuro. Ora, per esempio, si sta battendo per avere sempre la connessione internet sui voli di Stato, in modo da twittare come Obama.

Be’, mi pare un’esigenza sacrosanta. Lui e il primo presidente del Consiglio della storia repubblicana interamente 2.0. Il problema e se e quanto durerà.

Tu che ne pensi?

Che avremo a che fare con lui per molto tempo, non foss’altro che per la desolante mancanza di alternative. Tu invece?

Se si ispirerà finalmente a Giorgio La Pira, illuminato sindaco della sua città degli anni Cinquanta e Sessanta, se baderà anche agli altri e non solo a se stesso, durerà molto a lungo. Altrimenti soccomberà. Ma lui si sente ormai come il Napoleone rignanese del «Prima ti butti e poi si vede».
Scusa Paolo, ma l’altro Matteo, Salvini, come si trova a capo della Lega «celodurista» di Bossi?

Alle prese con Flavio Tosi, circondato da gay, con tantissimi guai per i debiti del partito, che forse spera di risolvere a Mosca. A proposito di “omo”, in Vaticano papa Bergoglio come se la passa?

Vive asserragliato nel suo bilocale a Santa Marta, che sembra la stanza di un motel, mentre la curia e molti cardinali, soprattutto africani e statunitensi, sono in rivolta a causa di questa sua ossessione per il sesso e i diritti civili.

Visto che parliamo di sesso… L’«appassionato della materia» per eccellenza, il nostro (ex) Cavaliere, e ancora alle prese con il bunga bunga e la rivolta delle Olgettine che minacciano di
parlare?

Neanche più quello gli e rimasto, il cerchio magico l’ha ridotto a essere un uomo triste e sempre più fragile.

Il suo partito e dilaniato da più tribù di quante ce ne siano in Libia. Poi, da quando e arrivato Renzi, le sue extrasistoli, per il tradimento del Quirinale, sono impazzite.

Per il Quirinale? Mi spiace dirlo, ma ti sbagli, Paolo. Ti darò tutti gli elementi per dedurre che e stato Silvio a tradire Matteo, e non viceversa.

Sono curioso di conoscere da te i dettagli. E del fantomatico Patto del Nazareno che mi dici?

Un accordo di potere, un reciproco conflitto di interessi, forse inutilmente buttato all’aria. Ma vedrai che proseguirà, in forma riservata, su altri piani…
Luigi Bisignani e Paolo Madron, I potenti al tempo di Renzi
da Bergoglio a Mattarella, Ed. Chiarelettere, Milano 2015, pagg. 256, € 16,00

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *