Un libro geniale: Le leggi fondamentali della stupidità umana

8b0bfeccover26032.jpegUn libro geniale, più volte ristampato dalla casa Editrice “il Mulino”, questo piccolo saggio sulle “leggi fondamentali della stupidità umana”. Scritto da un grande storico dell’economia, Carlo M. Cipolla, autore di numerosi saggi, tradotti in diverse lingue, che hanno segnato la metodologia della storia economica italiana ed europea. Questo, forse, è il più noto, insieme al fondamentale volume  sulla “Storia economica dell’Europa pre-industriale”. Il saggio, del 1976, scritto in Inglese, nasce come regalo di Natale per gli amici. Il Titolo della prima edizione, era “Allegro ma non troppo”, e comprendeva anche una micro storia della diffusione di una preziosa spezia: il pepe. Visto, dato il suo potere afrodisiaco, come un potente fattore di sviluppo nel Medioevo.   Così il “The basic laws of Human Stupidity”, per una “magia” (il passaparola), conosce una serie fortunata di diffusione: solo in Italia, in poco più di 24 anni, ha venduto qualche centinaio di  migliaia di copie.

Davvero una bella storia editoriale. Quest’ ultima edizione italiana, uscita da poco sempre per il Mulino, è, poi, impreziosita dalle bellissime vignette di Altan. Insomma un libro da consigliare per l’irresistibile humor della prosa di Cipolla e per le micidiali vignette del grande Altan (e qui  ne segnaliamo una davvero bellissima: un uomo seduto, un marito,  su una poltrona legge un quotidiano e commenta: “questo mondo diventa sempre più idiota”. E una donna, la moglie, indaffarata ai fornelli, risponde: “Mi chiedo come hai fatto tu ad accorgertene”).

Sulla base dell’analisi, quasi applicando la metodologia della scienza economica, dei danni o vantaggi che l’individuo procura a se stesso e di quelli che procura agli altri, e data la definizione per cui “una persona è stupida se causa un danno a un’altra un subendo un danno”, Cipolla costruisce uno schema di assi cartesiani, ascisse e ordinate, in cui collocare con precisione i tipi degli intelligenti, degli sprovveduti, dei banditi e degli stupidi, dal quale si evince tra l’altro che «lo stupido è più pericoloso del bandito». Affermazione Assolutamente vera.

Così, ecco le leggi fondamentali della stupidità umana:

Prima Legge

Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione:

Ovvero:

a) persone che abbiamo giudicato razionali ed intelligenti all’improvviso si sono rivelate essere irrimediabilmente, senza alcun dubbio, stupide;

b) Ed ogni giorno siamo condizionati in qualunque cosa che facciamo da persone, ostinatamente, stupide che improvvisamente compaiono nei luoghi meno opportuni.

E’ impossibile stabilire una percentuale, dato che qualsiasi numero sarà sempre inferiore alla realtà.

Seconda Legge

La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.

Non si può trovare nessuna differenza del fattore Stupidità nelle razze, condizioni etniche, educazione, eccetera. Anche, aggiunge Cipolla con perfidia, tra i Premi Nobel c’è la medesima percentuale.

Terza (ed aurea) Legge

Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

E qui la razionalità non trova “ragionevoli spiegazioni” perché quell’assurda creatura abbia un comportamento del genere. O meglio una  spiegazione c’è: quella persona è stupida.

Quarta Legge

Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Dimenticano costantemente che in qualsiasi momento, e in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

Quinta Legge

La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista.

Questa è la più facile da capire delle leggi. Infatti per la conoscenza comune  i banditi intelligenti, per quanto possano essere ostili, sono prevedibili mentre gli stupidi non lo sono.  Perché, osserva l’autore, le persone intelligenti, generalmente, sanno di esserlo, i banditi anche sono consapevoli della loro attitudine al crimine, gli sprovveduti hanno la coscienza della loro sventura.  Ma le persone stupide non sanno di essere stupide, e questa è una ragione che li rende molto pericolose. Per cui, già detto, il corollario di questa legge è che lo stupido è più pericoloso del bandito.

Anche nella politica il tasso, come nella società, il tasso di stupidità è costante. Anzi attraverso la politica (con i suoi strumenti – elezioni e partiti politici) consente agli stupidi di mantenere la loro quota di potere.  Per cui la battaglia, assai complicata, contro la stupidità resta fondamentale nella società se si vuole mantenere il suo, sempre in divenire, equilibrio.

Resta una domanda da farsi alla fine della lettura del libro: Noi siamo coscienti della nostra stupidità? E questa domanda, forse, ci aiuta a capire che non siamo completamente stupidi.

Carlo M.Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità umana, Ed. Il Mulino, pagg. 96, € 15,00

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