Don Andrea Gallo è morto ieri, alle 17.45 com’è scritto nel comunicato della sua Comunità di San Benedetto al porto. Una vita spesa per gli ultimi, i dimenticati dalla storia degli uomini. I funerali si svolgeranno sabato alle 11,30 nella Chiesa del Carmine a Genova, saranno presieduti dal Cardinale Angelo Bagnasco. Per ricordarlo pubblichiamo, per gentile concessione della Casa Editrice “Chiarelettere”, due testi (omelie) di Don Andrea tratti dal suo ultimo libro “In Cammino con Francesco. Dopo il Conclave Povertà, Giustizia, Pace” (pagg. 171, € 12,00). Il libro tratta della Chiesa dei poveri. Quella Chiesa aperta a tutti e invocata da papa Francesco. È quella di don Gallo, come dimostra questo libro che, oltre a una prima parte dedicata ai mali della Chiesa e all’elezione del papa, raccoglie le omelie e gli interventi che don Gallo ha pronunciato in occasione di battesimi, funerali, matrimoni e altre occasioni andando incontro alla vita di tante persone. Il ricordo di De André, Pepi Morgia, Fernanda Pivano, il console del porto di Genova Paride Batini insieme al battesimo di Antonio, immigrato alla ricerca di una casa e di un lavoro, di Germana, Francesco, Matteo…: tutte storie toccanti, di autentica umanità, che compongono una ricchissima galleria di personaggi. Altrettanti capitoli di una comunione ritrovata nell’abbraccio di un prete che crede innanzitutto nell’uomo, nelle sue risorse, e che non smette di lottare per migliorare questo mondo. Continua a leggere
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La Fine di un pontificato. Intervista a Marco Politi
Giovedì prossimo Papa Ratzinger lascerà , come si sa, il suo ministero di Vescovo di Roma. Dalle 20 di giovedì la sede apostolica, quindi, sarà vacante. Intanto Benedetto XVI ha emanato il “Motu Proprio” sul Conclave. Si tratta, ha detto il portavoce vaticano Padre Lombardi, di “piccole modifiche” allo scopo di armonizzare l’Ordo Rituum Conclavis con la Costituzione Universi Dominici Gregis.
Il Motu Proprio, che letteralmente significa ‘di propria iniziativa’, dovrebbe ridurre i tempi minimi di durata della sede vacante per consentire di iniziare al più presto il Conclave che eleggerà il successore di Benedetto XVI. La Chiesa cattolica sta vivendo un periodo difficile. Ne parliamo con Marco Politi vaticanista del “Fatto Quotidiano”. Politi è autore anche del saggio, pubblicato da Laterza, “Joseph Ratzinger. Crisi di un papato”.
Politi, incominciamo dalle dimissioni di Benedetto XVI: “rivoluzione” o “fallimento”?
È una rivoluzione senza virgolette perché è un gesto studiato, deciso lucidamente e da un lato tiene conto con umiltà e nobiltà dei limiti stessi del Papa Ratzinger nel governare la Chiesa, dall’altro completa la riforma di Paolo VI che voleva ringiovanire la gerarchia ecclesiastica e quindi aveva decretato che i vescovi non potessero superare i 75 anni per il loro ministero, i Cardinali sopra gli 80 anni non potevano più essere nel Conclave, e adesso il Papa indica anche per i suoi successori un cammino, cioè tenere conto che, di fronte agli sviluppi della società moderna, è bene che un Papa si ritiri se non è più nel pieno delle sue forze fisiche e spirituali. Poi c’è un terzo elemento che di fronte agli intrighi di fronte allo sbando della curia romana azzera tutto e permette al suo successore di ricostruire la Curia.