Ecco perché la Merkel vincerà le elezioni in Germania. Intervista a Udo Gumpel

Angela Merkel, cancelliere tedesco

Angela Merkel, cancelliere tedesco (Gettyimages)

La Germania il prossimo 24 settembre andrà al voto per eleggere i nuovi rappresentanti del Bundestag (il Parlamento Federale). Salvo clamorose smentite Angela Merkel, Cancelliere uscente, dovrebbe riconfermarsi, per la quarta volta, Cancelliere. Quali sono le ragioni della sua, molto probabile , vittoria? Ne parliamo  con il giornalista Udo Gumpel , corrispondente dall’Italia per RTL n-Tv.

Tra poco più di dieci giorni la Germania andrà alle urne. Stando ai recenti sondaggi dovrebbe vincere il partito di Angela Merkel, la CDU. Eppure, fino a poco tempo fa, si parlava di un “effetto Schulz”, candidato della SPD, in grado di impensierire la Cancelliera Merkel. Ma è davvero tutto così scontato?

L’effetto “Schulz” è esistito, per alcune settimane. Era (ed è) il chiaro segnale dell’elettorato  tedesco che desidera un’alternativa alla Merkel, ma non una di tipo radicale. Schulz ha avuto il “vantaggio” di esser stato fino a quel momento quasi “sconosciuto” alla politica nazionale tedesca, essendo stato per un lungo periodo Presidente del Parlamento Europeo. Ma Schulz non ha potuto inventarsi un nuovo partito, e una politica davvero nuova. L’SPD governa insieme alla CDU della Merkel ed è impossibile, come si è visto nel faccia-a-faccia in tv dei due, distinguersi troppo: la politica del governo tedesco era anche la sua, dell’SPD. Dunque l’SPD è tornato ai suoi valori da 10 anni, 20-25%, che sarebbe sempre un buon risultato, ma non sufficiente a sconfiggere la CDU che è tornata alle sue percentuali degli ultimi anni: 35-40%.

Quali sono,  secondo te, i motivi (ovvero i punti a favore) della possibile vittoria della Signora Merkel?

La Merkel ha svuotato sistematicamente il serbatoio degli argomenti forti degli avversari storici: è più sociale dell’SPD, o almeno alla pari, è più verde dei Verdi, avendo promosso una politica dell’uscita dal Nucleare, ed è anche abbastanza nazionale – nei confronti della Turchia per esempio o della Russia – per esser ancora attraente per molti conservatori. Aveva perso smalto con “l’accoglienza” dei profughi, ma questo tema è finito: oggi la Germania ha bisogno di immigrati, la natalità è da 5 anni in forte crescita, ma non basterebbe  di sicuro. Il cambiamento di opinione è in atto, lentamente, a favore della Merkel. Poi c’è l’argomento a suo favore più forte: Lei è “l’usato sicuro”, è rassicurante. È lenta, ma sicura, nelle sue decisioni. Sotto la sua guida la Germania è diventato un paese leader nel Mondo, un paese da “soft-power”, come piace ai tedeschi e fa molto meno paura ai partner europei.

Perché Martin Schulz non è riuscito a proporsi come reale alternativa di Angela Merkel?

No, perchéé il suo partito non è una vera alternativa, soltanto alcuni punti sono diversi, nel sociale, ma sono differenze meno importanti.

La Merkel, indubbiamente, ha dimostrato una grande capacitàà tattica. Per esempio, su un tema caldo come quello dell’immigrazione, che per altri governi europei invece è fonte di difficoltàà, la Cancelliera ha dimostrato di saperlo gestire. Un merito non da poco. Qualche osservatore politico tedesco afferma che questa capacitàà di gestione è dovuta al fatto che ha lasciato fare il “lavoro sporco” di contenimento dei profughi ad Erdogan. Sei d’accordo con questa affermazione?

Non molto, perchéé il vero lavoro sporco lo hanno fatto i paesi balcanici che hanno chiuso la rotta ben prima dell’accordo con Erdogan. Erdogan ha invece incassato

il dividendo dei cattivi, in questo la sua posizione è meno forte di quanto possa sembrare. Se lui “aprisse” i confini, come ha giàà minacciato in varie occasioni, i profughi arriverebbero in Grecia, e la finirebbero. E allora le sue minacce sono vuote. E lo sa pure lui.

Nell’opinione pubblica europea si dice che il “centro” (la Merkel) fa la “sinistra”. È un paradosso, visto dall’Italia. Ma, secondo te, ha un fondamento?

La CDU è da sempre stato un partito con una fortissima connotazione sociale, le etichette “centro e sinistra” non si applicano bene. Alcune delle misure più forti, colonne del sistema sociale tedesco, come per esempio il”Bafoeg” (sussidi agli studenti per lo studio, dato a più di un milione di giovani, fino a 650 euro al mese),sono state “inventate” dai Democristiani.

Parliamo della società tedesca. Alcune analisi fanno osservare che sotto la coperta di un benessere molto diffuso si intravedono crepe che possono mettere in crisi la stabilità tedesca. Qual è, secondo te, la più grave delle minacce alla stabilità?

Le crepe del sistema sociale sono insite nella diffusione della ricchezza nazionale, che non è molto difforme da quella italiana, un decimo della società possiede metà della ricchezza nazionale, ma il contesto è diverso: il senso di ingiustizia e di esclusione è più forte in una società che nel suo insieme cresce bene. Quando tutti stanno male, ci si lamenta di meno. Quel quarto della società che si sente – a ragione – escluso dalla distribuzione della crescente ricchezza è serbatoio di voti di protesta, sono spesso persone più anziane, meno acculturate, abitanti delle regioni ex-comuniste che, nonostante la decennale propaganda “internazionalista” ,vedono oggi un tasso di voti per partiti di estrema destra decisamente più alti della media.

Quanto pesa il populismo in Germania? Come si alimenta?

Anche in Germania i populisti sono riusciti a mettere i loro temi – migrazione, identità nazionale – al centro del dibattito. Elettoralmente sono però piuttosto deboli. Tutti gli altri partiti “tradizionali” Spd, Cdu, Fdp,Verdi, Die Linke rappresentano il 92% dei votanti, e sono ancorati ai valori della Costituzione. Da notare è l’AfD, che sarebbe l'”Alternativa per la Germania”, nasce come partito anti-Euro, anti Sud Europa, contro gli spreconi del “Club Med”, e solo a partire dalla forte migrazione verso la Germania trova nella lotta contro i migranti e l’Islam il suo nuovo tema.

La Merkel riuscirà a contenerlo?

Non la Merkel, ma la società tedesca che è sana al suo interno. Oggi 30 milioni di tedeschi sono, in qualche forma, impegnati nell’accoglienza dei 2,5 milioni di profughi che sono arrivati e rimasti in Germania. Ricordiamoci sempre che, del mezzo milione di profughi via mare che sono arrivati in Italia, meno di un quinto è poi effettivamente rimasto in Italia, gli altri sono migrati verso il Nord Europa.

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