LETTERA DALLE DONNE DELLA CHIESA DI TUTTO IL MONDO IN OCCASIONE DEL SINODO PER LA REGIONE PAN-AMAZZONICA

Una grande «amarezza per il perpetrarsi dell’ingiusto impedimento, alle donne che prenderanno parte ai lavori, di votare il documento finale che pure avranno collaborato a elaborare. Ancora una volta le decisioni che riguarderanno un’enorme regione composta da uomini e donne, verranno prese da soli uomini»: è questo lo spirito di una lettera che le «donne della Chiesa di tutto il mondo», rappresentate dalle associazioni Catholic Women Speak, Donne per la Chiesa, Voices of Faith e Women’s Ordination Conference, hanno inviato ai Padri sinodali che si apprestano a partecipare al Sinodo panamazzonico, in corso dal 6 al 27 ottobre. Le associazioni protestano contro la scarsa presenza di donne al Sinodo e soprattutto contro la condizione delle stesse, ancora prive di diritto di voto. «Alla vigilia del Sinodo dell’Amazzonia che discuterà di quelle terre, ma anche della Chiesa universale – ha scritto Paola Lazzarini, di Donne per la Chiesa, in una lettera a Donne, Chiesa, mondo, inserto dell’Osservatore Romano (28/9) – mi chiedo come giustificare il fatto che, ancora una volta, la mozione finale non verrà votata dalle donne. Un anno fa, in occasione del Sinodo sui giovani, abbiamo collaborato a raccogliere quasi diecimila firme per chiedere il diritto di voto almeno alle superiore maggiori presenti, ma senza successo. Questa volta cambierà qualcosa? Avere la possibilità di esprimere 1-2 voti in un’assemblea di 300 persone è poca cosa, ma sarebbe almeno un segnale». Sul tema, oggi Voices of Faith ha organizzato un evento a Roma dal titolo “E tu sorella, cosa dici?”, con la partecipazione, tra gli altri, della teologa femminista catalana suor Teresa Forcades e del presidente dei vescovi svizzeri mons. Felix Gmür. Di seguito il testo dell’appello ai Padri sinodali. 

(dal sito: https://www.adista.it/articolo/62110). 

 

Ai Padri sinodali nostri fratelli in Cristo, agli esperti e agli uditori e uditrici

 

Come donne credenti guardiamo con attenzione e grande speranza al Sinodo per la Regione Pan-Amazzonica che si apre in questi giorni a Roma. Riconosciamo la portata storica e rivoluzionaria di questo sinodo che si lascia interrogare contemporaneamente dalle sfide pastorali e di salvaguardia del pianeta che si stanno ponendo oggi in Amazzonia, con la consapevolezza che, per rispondere a così grandi e gravi urgenze, è necessario partire dal riconoscimento della sapienza dei popoli che ancora oggi mantengono uno stretto e diretto contatto con la natura.

Accompagniamo i lavori dei padri sinodali e di tutti i partecipanti ed esperti con la nostra preghiera e l’offerta del nostro quotidiano impegno per una Chiesa sempre più evangelica e al servizio dei popoli, nella concretezza dei luoghi e dei tempi in cui questi popoli vivono. 

L’autenticità della nostra vicinanza e preghiera non nasconde però l’amarezza per il perpetrarsi dell’ingiusto impedimento, alle donne che prenderanno parte ai lavori, di votare il documento finale che pure avranno collaborato a elaborare. Ancora una volta le decisioni che riguarderanno un’enorme regione composta da uomini e donne, verranno prese da soli uomini, e sentiamo ancora risuonare le parole del cardinale Léon-Joseph Suenens al Concilio Vaticano II quando disse “dov’è l’altra metà della Chiesa?”. Oggi è presente, ma minoritaria, aggiunta e senza diritto di voto.

Siamo comunque fiduciose nell’azione dello Spirito e interessate in particolare a quanto emergerà rispetto alla questione aperta nel documento preparatorio laddove si dice: “occorre individuare quale tipo di ministero ufficiale possa essere conferito alla donna, tenendo conto del ruolo centrale che le donne rivestono oggi nella Chiesa amazzonica” (Dal Documento preparatorio al Sinodo per la Regione Pan-Amazzonica: http://www.synod.va/content/synod/it/attualita/sinodo-sull-amazzonia–documento-preparatorio—amazonia–nuovi-.html )

Pur consapevoli delle difformità dei contesti, siamo convinte che in tutto il mondo le donne rivestano un ruolo centrale nella Chiesa, pur non avendo un ministero ufficiale, e pertanto confidiamo nella creatività dello Spirito e nella docile e coraggiosa obbedienza a quanto suggerirà. 

E che quanto si farà per l’Amazzonia possa, nei giusti tempi e modi, giungere fino a noi. 

Attendiamo con cuore aperto, ma senza timore di guardare negli occhi e chiedere ragione delle scelte che verranno prese dai fratelli vescovi, in unione con il vescovo di Roma.

Buon lavoro, buon discernimento. 

Le vostre sorelle in Cristo.

Catholic women speak

Donne per la Chiesa

Voices of Faith

Women’s ordination conference

 

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