In questi anni, spesso, si è parlato di Lobby del Vaticano. Si faceva, quasi sempre, riferimento a potenti gruppi come Opus Dei e Comunione e Liberazione.
Ora la Casa Editrice “Chiarelettere” pubblica un libro di Carlotta Zavattero, giornalista d’inchiesta collaboratrice del “Corriere della Sera, “Le Lobby del Vaticano. I gruppi integralisti che frenano la rivoluzione di Papa Francesco” (pagg. 186, € 13,00) allarga lo sguardo ad altri movimenti o congregazioni (tipo Legionari di Cristo, Sant’Egidio, Neocatecumenali, Focolarini e Rinnovamento nello Spirito). Il libro propone interviste e testimonianze. Come scrive Ferruccio Pinotti, nella sua Prefazione, il volume pone “domande forti e sostiene alcune tesi meritevoli di dibattito”. Insomma un libro che farà sicuramente discutere. Ne parliamo con l’autrice.
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Economia e comunità: l’impresa oltre il profitto. La lezione di Adriano Olivetti.
Il sociologo Aldo Bonomi, tra i massimi studiosi italiani di sociologia economica, afferma, in un saggio di qualche tempo fa, che questo è il tempo del passaggio dall’utopia all’eterotopia. Continua a leggere
Servizi d’Intelligence e crisi Finanziaria. Intervista ad Aldo Giannuli
Un recente rapporto al Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), praticamente il comitato di controllo sui servizi segreti, gli 007 italiani hanno lasciato un allarme per le infiltrazioni cinesi nell’ambito dell’attività economiche italiane. La notizia è apparsa, recentemente, sul quotidiano la Repubblica. Abbiamo voluto approfondire il tema allargando l’orizzonte al ruolo che hanno i Servizi Segreti nella crisi finanziaria attuale. Ne parliamo con Aldo Giannulli, storico ed esperto d’Intelligence.
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La solitudine dei lavoratori
Quando c’è di mezzo la Fiat e la lotta degli operai della Fiat la loro vicenda diventa paradigmatica per tutto il Paese. E’ sempre stato così. Troppi intrecci, a volte non sempre trasparenti, legano la Fiat al nostro Paese.
A leggere il libro di Giorgio Airaudo (responsabile auto della Fiom-Cgil), La solitudine dei lavoratori (Einaudi Editore, pagg. 99, € 10,00), se ne trae ancor più la convinzione di questa vicenda paradigmatica per la società, per la politica italiana.
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L’”inverno” di Monti
Giulio Sapelli è uno dei pochi anticonformisti, degni di questo nome, rimasti in questo sfortunato Paese. Editorialista del “Corriere della Sera”, economista, storico dell’economia, docente universitario alla Statale di Milano, uomo d’azienda (è stato responsabile della formazione in Oliveti e all’’Eni). Vicino anche alla cultura sindacale. Una persona, quindi, che sa leggere con profondità gli eventi dell’economia mondiale. Con questo libretto, pubblicato per i tipi della “Guerini e associati”, in poco più di settanta pagine , ci offre una chiave di lettura interessante sugli avvenimenti politici ed economici che riguardano l’Italia. Il titolo, “L’inverno di Monti. Il bisogno della politica”, ci da come vedremo la chiave di lettura del libro.
Così Sapelli parte dall’analisi dell’intreccio, in Germania e Italia, tra storia e storia internazionale. Sull’Italia scrive: “L’intreccio tra nazione e internazionalizzazione opera sin dalla nascita dello Stato italiano e opera ancora oggi. Ma quell’intreccio non è stato culturalmente condiviso. E soprattutto esso non ha mai avuto conseguenze positive sulla crescita economica, se non meccanicamente seguendo i cicli del commercio mondiale. Piuttosto, quell’intreccio si è rivelato un intreccio predatorio sul piano di capitale fisso e intellettuale dall’Italia secolarmente accumulato”. E l’autore ricorda, in questo senso, gli elementi negativi, che nel suo secondo dopoguerra, hanno impedito all’Italia di svolgere un ruolo di primo piano in alcuni settori strategici (es. la fine dell’Olivetti, le “privatizzazioni senza liberalizzazioni” degli anni ’90, la fine dell’industria chimica e siderurgica). E la politica faceva emergere gli “arcipelaghi” di interessi. Senza una precisa visione di futuro. La Germania, invece, con la sua riunificazione ha saputo giocare un ruolo di preminenza grazie alla sua potenza industriale fatta di grande innovazione tecnologica su larga scala.